Con il termine mecenatismo (dal nome di Gaio Cilnio Mecenate, 68 a.C. - 8 d.C.) si indica in generale il sostegno e il patrocinio disinteressato neiclip_image004_FILEminimizer confronti di attività artistiche e culturali e, più nello specifico, nei confronti degli stessi artisti coinvolti in tali attività. In passato il mecenatismo era uso manifestarsi in forma di sostegno economico e materiale, da parte di sovrani, signori, aristocratici e possidenti, nei confronti di artisti (letterati, pittori, scultori, musici) i quali, a fronte della relativa libertà di produrre le proprie opere, tra l’altro usavano contraccambiare tale sostegno svolgendo incarichi di tipo cancelleresco oppure ponendo la propria arte al servizio del potere rappresentato dai loro benefattori, dando così prestigio alle loro corti.

Il Mecenate eponimo fu un influente consigliere dell’imperatore romano Augusto, che formò un circolo di intellettuali e poeti che sostenne nella loro produzione artistica. Nel Rinascimento italiano il mecenatismo è collegato al fenomeno della magnificenza. Tra gli esempi più noti di mecenatismo nella storia seguente vi è quello di Firenze, dove i signori della città, i Medici, sostennero e patrocinarono numerosi artisti al fine di dare lustro alla propria casata: Cosimo il Vecchio (1389-1464) e suo nipote Lorenzo il Magnifico (1449-1492) radunarono a corte i migliori artisti, letterati, umanisti e filosofi del tempo: alcuni per tutti, Michelozzo, Pico della Mirandola, Angelo Poliziano, Antonio Pollaiolo e Sandro Botticelli. Oggigiorno, estendendo il termine ad altre categorie, si parla di mecenatismo anche riferendosi al sostegno ad attività come il restauro di monumenti o attività sportive. Si usa inoltre il termine mecenate d’impresa per indicare un finanziatore di iniziative imprenditoriali con caratteristiche innovative e di rischio dalle quali non si aspetta un ritorno finanziario diretto.

11/04/2009 TB Finanzastraordinaria.it