Scudo fiscale

Scudo fiscale e il progresso (dell’aliquota) La riapertura dello scudo fiscale, decisa il 17 dicembre dal Consiglio dei ministri, prevede «due scadenze e due aliquote». Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Dall'entrata in vigore del decreto Milleproroghe in cui è contenuta la riapertura del provvedimento, fino a fine febbraio si pagherà il 6%, dall'inizio di marzo fino alla fine di aprile il 7%. Cosa ci piace Il fatto che finalmente venga data evidenza al “time value” del denaro.

Anni e anni a spiegare ai nostri studenti che un euro oggi è molto diverso dallo stesso euro tra 10 anni (con il giochino fatto agli studenti più temerari della richiesta di un prestito oggi di 100 euro da restituire tra 10 anni se in disaccordo con il loro docente). Sin’ora accadeva generalmente l’opposto, tu contribuente non paghi ora quando dovuto e io ti creo condizioni agevolate dopo per riuscire a prendere quei soldi che tu spontaneamente non hai versato ma di cui io Stato ho bisogno. Ora con la seconda fase dello scudo la logica è coerente, : saliamo di aliquota allontanandoci dalla prima scadenza prevista.

Certo il giochino potrebbe prolungarsi oltre il lecito (contribuente pagami entro il 2011 e io ti chiedo il 40%?), ma avrebbe le gambe corte e contribuirebbe ad alimentare il clima di sfiducia del cittadino medio e darebbe al nostro stato una allure forse un po’ accattona. Cosa non ci piace La mancanza di regole più stringenti per quel che riguarda il rimpiego dei capitali nell’economia nazionale. Ad oggi non vi è nessun vincolo per l’utilizzo dei capitali scudati che potrebbero benissimo prendere altre strade assai più redditizie rispetto all’impiego in attività produttive (si veda il nostro articolo sul tema pubblicato in prefazione allo studio sul Private Banking, 2008). La premialità può anche essere accettata, pur in presenza di un elemento originale di illegalità (l’evasione fiscale, nella migliore delle ipotesi) ma solo se prodromica di effetti positivi per la collettività, attraverso un vincolo che vorremmo vedere nelle prossime edizioni della manovra.

La nostra proposta? Un fondo dedicato a rilevare gli asset immobiliari che lo stato non riesce a cedere ma che sono nella lista delle dismissioni ormai da anni (Scip2 e similari).

Come dite? Che hanno detto che questa è l’ultima volta? Avevano detto anche che non avrebbero fatto più condoni ad inizio legislatura. Provate a parlare con qualche “gnomo svizzero” , vi racconterà senz’altro del parziale ritorno al bello, in maniera sempre più consistente. Realpolitik, è la politica bellezza!

10/01/2010 MA finanzastraordinaria.it