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Martedì, 28 Settembre 2010 23:51

Eicma 2009

Anche quest’anno la redazione di www.finanzastraordinaria.it è andata a cogliere le emozioni e le novità del salone del ciclo e motociclo. Purtroppo la crisi ha tolto al salone molto del suo fascino. Tutto era sotto tono e mancavano anche le grandi marche (Honda e Yamaha principalmente).

LAMBRETTAE’ stata comunque un’ottima occasione per verificare le novità principali nel campo del retrò, molto in voga in questo salone. Linee anni 50 e 60 per questa nuova “Lambretta” così simile da far tornare in mente le foto dei nostri genitori (per chi ha la mia età perlomeno) nei week end estivi soleggiati mentre si tentava di raggiungere il mare carichi di borse e sogni.

All’opposto procedendo per estremi la nuova belva BMW, un autentico mostro di potenza e aggressività estetica che rilancia l’immagine della casa bavarese oltre il (ricco) perimetro del boxer on/off road.

Forse la chiave di lettura più corretta è proprio questa, si assiste ad una polarizzazione molto accentuata tra moto sportive super prestazionali e motoCRS retrò che rinunciano volutamente alle ultime evoluzioni tecnologiche per poter procurare il famoso piacere di guida attraverso un recupero dell’emozione passata. A contorno di questa manifestazione poi una numerosissima presenza cinese, sempre più intenta nel portare in Europa le proprie soluzioni di mobilità economica che però quest’anno si ammantano di un marketing ecologista, all’insegna del veicolo elettrico. Attenzione cari costruttori continentali, i cinesi non sono riusciti a replicare il loro successo industriale nell’ambito delle vetture e motociclette al primo assalto al mercato ma ormai hanno dato per persa quella battaglia e si stanno già preparando per la nuova vulgata: la propulsione senza emissioni inquinanti. Non c’era stand cinese che non avesse la propria proposta in tal senso, contando che ormai la Cina combatte con il Giappone in tutto il mondo per assicurarsi le materie prime necessarie alla costruzione delle batterie elettriche, è sin troppo facile prevedere che a meno di qualche intervento governativo europeo i nostri costruttori rischieranno di essere spazzati via dal mercato quando la tecnologia sarà matura per i grandi numeri. Due note di colore per finire. La prima riguarda l’entrata nel mercato dei caschi della nota casa di moda Borsalino .

BORSALINOSe le signore in lettura vorranno essere veramente a la page , questo è un accessorio che non potrà mancare nel vostroSUZUKI guardaroba. Opss! Pardon. Garage volevo dire. Infine lasciatemi rincuorare chi ultimamente è stato “pizzicato” con un andatura un po’ troppo allegra e quando fermato si è trovato una bella multa da pagare. Nei dintorni del salone del salone abbiamo visto le forze dell’ordine operare alacremente affinché questo non si verifichi nuovamente, attraverso l’utilizzo di abbigliamento e mezzi tecnici in grado di evidenziare sin da lontano la presenza di un agente addetto al controllo, tale da scoraggiare i più e indurli a rallentare la velocità entro i limiti di legge. Non ci crederete ma l’intervento si è dimostrato così efficace che abbiamo assistito addirittura alla marcia a passo d’uomo nei dintorni dell’agente di sicurezza. Nella foto seguente una testimonianza. 

03/12/2009 Ma finanzastraordinaria.it

Lunedì, 01 Novembre 2010 10:57

Taste of Milano

Taste_of_MilanAppuntamento nella deliziosa cornice del Parco Sempione per uno dei più golosi appuntamenti della stagione milanese.

Il 24 settembre Taste of Milan apre le porte delle cucine più prestigiose della città, un incontro per palati fini. Anche noi ci siamo avventurati alla scoperta degli chef che sono un’icona dell’alta cucina dai prezzi per molti proibitivi, offerta al prezzo di 4 – 6 ducati (la moneta ufficiale della manifestazione, fuori dal Taste of Milan 4-6 euro).

Come entrè abbiamo gustato una sorprendente parmigiana al cucchiaio di Bianca, flan di melanzane, consommé di pomodoro e spuma di mozzarella di bufala. Aimo e Nadia ci hanno attirato con il tortello di grano bruciato con melanzane burrata e delicata cicala di mare, abbiamo poi piacevolmente fluttato sul pesto di rucola che insieme alla raspatura lodigiana rifiniva i paccheri farciti di stoccafisso mantecato cucinati da Sadler.

Infine, prima di passare al dolce, lo chef di Savini Matteo Torretta ha regalato un brasato al cucchiaio con purè affumicato, una carne saporita e intensa che si scioglie al palato. A degna chiusura della nostra esperienza culinaria, un assaggio del panettone di Cova, un sapore impreziosito dalla morbidezza dell’impercettibile burro fiorito in una morbida pasta impreziosita dall’uvetta.

Infine degne di nota la dimostrazione dell’arte del cioccolato Perugina e i dragees di T’A Sentimento italiano alle mandorle ricoperte di cioccolato bianco, un connubio dolce di notevole sinfonia.

TB 24/09/10

Lunedì, 01 Novembre 2010 11:01

Start up: let's go!

Start up, let’s go! Ma prima di andare, bisogna capire dove si va?? Ci facciamo promotori di una università per gli imprenditori, ma una università “peripatetica” dove camminando si ragioni sui problemi che gli aspiranti imprenditori incontrano quotidianamente fin dalla stesura del progetto. Un vero e proprio iter formativo istituzionalizzato in cui ci sia molto lavoro concreto, pratico, attuativo. Un’istituzione dal dire al fare perché per fare impresa c’e’ veramente molto da fare. Ho avuto modo di parlare con numerosi aspiranti imprenditori, con numerosi docenti che hanno seguito nei diversi corsi che le istituzioni e gli istituti di formazione lombardi mettono a disposizione in modo lungimirante, ho avuto modo di confrontarmi con i finanziatori e gli incubatori.

L’aspirante imprenditore alcune volte è confuso, alcune è naif, altre decisamente pronto e motivato ma disperso nella metodicità da dare al progetto. Ciascun imprenditore è persona, pertanto ciascuno diverso dagli altri, con un proprio carattere che trasmette all’impresa. Il progetto formativo che segue la start up deve essere così intelligente da gestire il carattere e metterlo di fronte alle prove, un po’ come l’Emilio di Rousseau. Ecco dunque la stesura del business plan (ma che cos’è questo business plan, forse solo la parte economica, ma come faccio a sapere che risultati avrò tra qualche anno?), ecco dunque la parte descrittiva (avevo pensato a spese di marketing folli ed ora devo ridimensionare tutto!...Ma devo pensare anche a questo? Come farò?), ecco dunque la descrizione dei competitor (ma dove trovo i dati? Come faccio a differenziarmi?), ecco dunque l’individuazione del target (a questo segmento non avevo pensato….sono ben posizionato?).

Dubbi e certezze nascono facendo. Anche gli sbagli, ma quelli fanno parte del gioco. La verità dura da accettare è che la start up viene allontanata da tutti: troppo onerosa! Avrà successo? E’ una scommessa! Vediamo come partono, al limite mi aggrego. Questi hanno bisogno di tanto tempo ma chissà quali risultati! Insomma, viene vista come un buco nero in cui la monetizzazione non è immediata. Però neo-imprenditori non scoraggiatevi, le iniziative per formarvi ci sono e sono di qualità. Solo che dovrete imparare a mettervi e ri-mettervi in discussione.

TB 10/10/2009

 

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