Domenica, 19 Settembre 2010 17:44

Banco di San Giorgio. Dalla banca di famiglia all’ente multifunzione.

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Quali furono le origini delle banche nella storia? In questo approfondimento vogliamo scegliere un “exemplum” unico nel panorama italiano ed europeo. Spesso nella nostra penisola, unitaria e non, si svilupparono banche di natura “familiare”, ne sono state e ne sono un esempio tra gli altri Banco Strozzi e, in epoca più tarda Banca Sella. Il primo fu promosso dalla omonima famiglia e già nel Quattrocento contava filiali in Europa, annoverava clienti illustri tra cui il papato. Gli Strozzi furono una delle famiglie più illustri di Firenze e durante la loro storia edificarono anche importanti opere di mecenatismo come Palazzo Strozzi iniziato sotto l’egida di Filippo Strozzi che dopo avere rimpatriato la famiglia dall’esilio, decise di acquistare ben 15 edifici per fare spazio ad un’opera che ne celebrasse la magnificenza. La struttura a bugnato, che risulta una estetica commistione tra un elegante ed antico decoro e una struttura fortificata, ben rappresenta il carattere della dinastia che tenne testa ai Medici. Ben più recente la storia di Banca Sella ma non quella della dinastia di cui porta il nome.

San_Giorgio_FILEminimizerGià nella seconda metà del Cinquecento, annoveriamo dei Sella tra gli imprenditori tessili più importanti del biellese. Un primo approccio in nuce con una realtà vicina a quella bancaria fu operata proprio da Bartolomeo che finanziava altri artigiani della lana della sua comunità. La nascita però dell’istituto bancario Sella, si deve a Quintino, nato a Sella di Mosso (Biella) nel 1827 che ne fu l’ispiratore e a Gaudenzio. La banca fu fondata nel 1886 e fu un progetto fortemente voluto per poter proseguire l’opera iniziata dagli antenati cinquecenteschi, ossia per raccogliere dei capitali da reinvestire nella ricchezza produttiva sul territorio. Entrambe le banche dunque operarono seppure in epoche diverse, a partire dall’ispirazione di una famiglia intraprendente e lungimirante. Una storia notevolmente dissimile invece caratterizza un’altra banca italiana istituita a Genova nel 1407 come la casa delle compere e dei banci di San Giorgio. Infatti la fondazione non si deve a nessuna dinastia o casato bensì alla riorganizzazione delle finanze pubbliche operata durante il decennio di dominio francese della città. Jean Le Meingre de Boucicault che all’epoca era governatore per conto dello stato d’oltralpe, decretò la nascita di una commissione che potesse ovviare al dissesto finanziario.

[Foto: San Giorgio, Raffaello Sanzio]

La nascita di un consorzio sotto il nome del santo patrono che agì secondo regole specifiche diede il via ad una delle più importanti banche dell’epoca che ben presto combinò attività molto diversificate nel corso della sua longeva esistenza. L’organizzazione del Banco San Giorgio, come testimoniato da un archivio imponente di oltre 39.000 documenti oggi conservati presso l’Archivio di Stato di Genova, ha rappresentato in nuce un esperimento finanziario poliedrico. Certamente fu un punto di riferimento paragonabile ad una banca centrale in nuce ma da questa contemporaneamente si distanziò nella direzione di una società per azioni grazie alla composizione consortile che portò ciascun “socio” a versare una quota di ingresso di 100 lire pro capite. La stessa percezione dei cittadini, garantì al Banco di rivestire un ruolo primario e di assurgere notevole prestigio e potere in particolare per la gestione del debito pubblico e di tutte le gabelle. Questa forza fu la motivazione della sua longevità, interrotta dopo la caduta del regime aristocratico alla fine del XVIII secolo e definitivamente fermata in seguito alle mire centralistiche tipiche dell’impero napoleonico nel 1805.

TB finanzastraordinaria.it 05/12/2009

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