Venture Capital

Il Venture Capital in Italia, quali le prospettive? A seguito di una sollecitazione di un nostro utente permettetemi di intervenire sul tema. Ho gestito in passato uno dei pochi fondi bancari dedicati anche al venture, ma ormai opero nel settore quasi solo attraverso l'attività di mecenatismo d'impresa di cui sono uno dei promotori in Italia. Come la stessa parola mecenatismo esprime oggi in Italia non c'è semplicemente spazio per gestire attività di investimento in giovani start up in modo redditizio e professionale, ma solo a titolo di "attività diverse" -come direbbe un contabile- o "residuali" - come sostengo io-. Vi sottopongo un elemento di riflessione. Le ultime start up che abbiamo patrocinato sono state sostenute tutte da fonti finanziarie "non professionali", tranne la penultima che è stata incorporata in America (grazie al seed money di un business angel che ha pagato i costi per la trasferta in silicon valley più il legale. Mettete a preventivo circa 20.000 euro di costi vivi se volete ripercorrerne i passi). Ma il venture capitalist era americano. "No matter what" direbbero gli anglosassoni, semplicemente il settore richiede economie di scala che oggi non vi sono, per cui la soluzione può essere cercata con l'aiuto di fondi pubblici o semi pubblici (si vedano le soluzioni francesi e austriache).

Sul punto la letteratura è assai ampia (in Lombardia Finlombarda ha scritto molto al riguardo, per chi è interessato ad approfondire). Ma non voglio farvi la solita "discussione accademica", siamo su un sito web di professionisti, qui si cercano soluzioni.

Per cui consigli:

a) finanziate la start up con fondi "non professionali", a costo di ridurre il piano di lancio al semplice prototipo venduto ai primi tre clienti

b) appena sarete arrivati a quel punto cercate l'aiuto finanziario di Business angel per somme di importo modesto, cercate di inserire clausole di riscatto preconcordato delle quote.

c) sin da subito muovetevi per ottenere le agevolazioni finanziare previste dalle regioni per le imprese di nuova costituzione. Non credete a chi vi dirà che sono tutte già assegnate, ve lo dico per esperienza personale. Se l'idea c'è i soldi (in parte) arrivano. Esperienza diretta, non sentito dire.

d) se tutto sarà andato bene e, anche grazie all'aiuto dei primi finanziatori, sarete in grado di generare risultati minimamente visibili, rivolgetevi pure a questo punto ai potenziali finanziatori professionali. Non abbiate preferenze, provateli tutti. Addirittura qualche volta le banche sono più generose dei fondi, specialmente se avete già fatto un piccolo round di finanziamento (es. come al punto b). Il tasso di successo non sarà comunque elevato, ma in ogni caso avrete contribuito ad attenuare la percezione di rischio dei vostri interlocutori. e avrete aumentato le vostre possibilità di farcela. Questo è solo un breve elenco di suggerimenti, ma vi voglio lasciare con una simpatica informazione per farvi capire quanto siamo lontani dalla realtà americana.

Negli Usa un fondo medio di venture capital mette tre meno [( - - -) simbolo di massima negatività] se la start up che cerca finanziamenti non presenti obiettivi di business plan superiori ai 50 milioni di dollari di ricavi. Quanti tra gli aspiranti imprenditori italiani sono pronti ad una tale sfida?

17/02/2010 MA finanzastraordinaria.it